Documenti, 5/1996, 01/03/1996, pag. 153
Le regioni ecclesiastiche italiane
La chiesa italiana conosce l'istituto delle regioni ecclesiastiche fin dal 1889; da allora esse hanno assunto importanza sempre maggiore fino a quando, il 4 novembre 1994, la Congregazione per i vescovi ha attribuito loro la personalità giuridica canonica pubblica (cf. riquadro qui a fianco, dove a titolo di esempio si riporta il caso della regione ecclesiastica Emilia-Romagna).
L'autore del saggio ne trae spunto per valutare come il ruolo di tali entità, e delle conferenze episcopali regionali, si sia sviluppato nel tempo da una funzione eminentemente dialogica e consultiva, a un potere anche decisionale vincolante per le diocesi, sia pure limitatamente al campo dell'intesa con le regioni civili: "un'imponente valorizzazione dell'istituto che va ben al di là delle direttive e degli auspici formulati dal regolamento della CEI del 1985, e che appare dovuta soprattutto alla notevole rilevanza del ruolo svolto dalle conferenze regionali nei rapporti con le autorità civili, ampiamente documentato dalle varie intese stipulate in questi ultimi anni" (si pensi, per esempio, all'ambito dell'istruzione, dei beni culturali ecclesiastici e dell'assistenza spirituale negli ospedali).
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.