«La nostra fede nella risurrezione quale “mistero del desiderio”… potrebbe rappresentare un contributo positivo nel nostro tempo, in cui la contrapposizione fanatica tra buoni, di cui Dio si compiace, e nemici cattivi, che non possono essere redenti, minaccia di distruggere il comune globo terrestre» (Verweyen). Le relazioni di H. Verweyen e W. Pannenberg al X Colloquio internazionale di filosofia e religione («La risurrezione, mistero del desiderio. Un dialogo interdisciplinare», Macerata, 27-29.5.2004), si pongono in modo critico contro alcune interpretazioni dell’evento della risurrezione di Gesù, che si prestano a derive teologiche con effetti negativi anche sul piano storico e «politico» in senso lato. Per una presentazione del colloquio, organizzato dal Dipartimento di filosofia e scienze umane dell'Università di Macerata, cf. Regno-att. 14,2004,457-459.
«La nostra fede nella risurrezione quale “mistero del desiderio”… potrebbe rappresentare un contributo positivo nel nostro tempo, in cui la contrapposizione fanatica tra buoni, di cui Dio si compiace, e nemici cattivi, che non possono essere redenti, minaccia di distruggere il comune globo terrestre» (Verweyen). Le relazioni di H. Verweyen e W. Pannenberg al X Colloquio internazionale di filosofia e religione («La risurrezione, mistero del desiderio. Un dialogo interdisciplinare», Macerata, 27-29.5.2004), si pongono in modo critico contro alcune interpretazioni dell’evento della risurrezione di Gesù, che si prestano a derive teologiche con effetti negativi anche sul piano storico e «politico» in senso lato. Per una presentazione del colloquio, organizzato dal Dipartimento di filosofia e scienze umane dell'Università di Macerata, cf. Regno-att. 14,2004,457-459.
«La teologia cristiana non potrà essere indifferente rispetto a come le scienze naturali descrivano questo mondo e se ciò avvenga in sintonia con la fede in Dio quale creatore di questo mondo».
In occasione dell’incontro su «Teologie della creazione e scienze della natura. Vie per un dialogo in prospettiva interreligiosa», tenutosi presso l’Istituto trentino di cultura il 28-29.5.2003, il prof. Wolfhart Pannenberg ripercorre la storia del rapporto tra la fede nella creazione e le diverse teorie filosofiche e scientifiche succedutesi nel tempo, evidenziando analogie e differenze, punti di contatto e contrasti.
«L’attuale dottrina teologica della creazione deve fare un uso corrispondente della attuali conoscenze sul mondo», orientandosi ai dati biblici senza tuttavia fissarsi su concezioni ormai superate; la sfida odierna è proprio quella di utilizzare concetti mutuati dalla fisica e dalla cosmologia per descrivere come Dio «abbia creato l’universo, le stelle e la terra, le piante e gli animali fino all’uomo».
Originale: stampa da supporto magnetico in nostro possesso.