In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, il 10 dicembre 2022, la Conferenza europea delle commissioni Giustizia e pace ha proposto una riflessione sulla giustizia postbellica (ius post bellum), dal titolo Verità e giustizia. I pilastri della giustizia del dopoguerra, pubblicata il 9 dicembre. In essa si afferma la necessità che «la comunità internazionale si impegni a sviluppare uno ius post bellum vincolante nell’ambito del diritto internazionale», basandosi su alcune fonti recenti, come il concetto di responsabilità di proteggere, ma anche sull’insegnamento sociale cattolico, che «può fornire un importante impulso per lo sviluppo formale di uno ius post bellum, nella misura in cui insiste sulla verità e sulla giustizia come pilastri fondamentali per la risoluzione di un conflitto armato».
La Conferenza europea è l’alleanza delle commissioni nazionali Giustizia e pace in Europa, che lavorano per la promozione della giustizia, della pace e del rispetto della dignità umana. Ne fanno parte le commissioni Giustizia e pace di Albania, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Cechia, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra e Galles, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Scozia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina, Ungheria.
Alla vigilia dell’anniversario della Guerra dei sei giorni (5-10 giugno 1967), la Commissione Giustizia e pace dell’Assemblea degli ordinari cattolici di Terra Santa riunita a Gerusalemme ha reso noto un duro comunicato sul tema del rischio della «normalizzazione» della situazione israelo-palestinese. Lo pubblichiamo in una nostra traduzione dall’inglese (red.).
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