Tra i più significativi precedenti dei testi di Benedetto XVI e del card. Bertone pubblicati in queste pagine si annoverano il discorso rivolto da Giovanni XXIII all’allora presidente del Consiglio A. Fanfani, in visita ufficiale in Vaticano nel centenario dell’unità (1961), e la lettera inviata da Paolo VI all’allora presidente della Repubblica G. Saragat per il centenario di Roma capitale (1970). Ne riportiamo ampi stralci.
In un contesto mondiale dominato da scissioni, contrapposizioni e sproporzioni, la Populorum progressio richiama l’attenzione su ciò che è l’autentico metro per lo sviluppo: la persona reale, in quanto singolo, gruppo umano o universalità. Lo ha affermato il 17 ottobre 2007 a New York mons. Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino e primate d’Irlanda, nel discorso tenuto alle Nazioni Unite in occasione del XL anniversario dell’enciclica di papa Paolo VI sullo sviluppo dei popoli (Pasqua 1967; cf. il fascicolo monografico Regno-doc 8,1967,123ss e Regno-att. 9,1967,194ss).
La confessione dei peccati
La confessione dei peccati
In Terra santa, nel 1964
"Fratelli e figli, adesso si sveglino le nostre menti, si rischiarino le nostre coscienze, e sotto lo sguardo illuminato di Cristo si tendano le forze dei nostri spiriti; adesso si riassumano in sincero dolore tutti i nostri peccati, si riassumano quelli dei nostri padri, quelli della storia...