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Documenti, 3/1975, 01/02/1975, pag. 74

Carta dei diritti e doveri economici degli stati

ONU

Leggi anche

Documenti, 2018-3

Gerusalemme: rispettare lo status quo

Francesco; patriarchi e capi di Chiese di Gerusalemme; Olav Fykse Tveit; Federazione luterana mondiale; CEE; Assemblea ONU

A documentare le reazioni della decisione del presidente USA Donald Trump, comunicata il 6 dicembre, di trasferire la sede dell’ambasciata degli Stati Uniti da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo così implicitamente la Città santa come capitale di Israele, pubblichiamo:

– l’appello sollevato da papa Francesco al termine dell’udienza, 6 dicembre 2017 (www.vatican.va);

– la Lettera dei patriarchi e dei capi delle Chiese di Gerusalemme, 6 dicembre (www.terrasanta.net; nostra traduzione dall’inglese);

– la dichiarazione Sul riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti del segretario del Consiglio ecumenico delle Chiese Olav Fykse Tveit, 6 dicembre (www.oikoumene.org; nostra traduzione dall’inglese);

– la lettera Urgente richiesta di astenersi dal riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, inviata dalla Federazione luterana mondiale al presidente Trump, 6 dicembre (www.lutheranworld.org; nostra traduzione dall’inglese);

– la Dichiarazione della presidenza del Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa, 10 dicembre (www.ccee.eu);

– la Risoluzione adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, 21 dicembre (unbisnet.un.org; nostra traduzione dall’inglese);

– la Lettera del papa al grande imam di Al-Azhar per la Conferenza internazionale di Al-Azhar a sostegno di Gerusalemme, 18 gennaio 2018 (www.vatican.va).

 

Documenti, 2014-5

Sui diritti dell'infanzia

Santa Sede; Comitato ONU sui diritti dell'infanzia
«Non è il caso di parlare di scontro “fra l’ONU e il Vaticano”», ha precisato in una nota del 7 febbraio scorso (cf. riquadro a p. 148) p. Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, dopo che la pubblicazione delle considerazioni del Comitato ONU sul Rapporto della Santa Sede sulla Convenzione per i diritti dell’infanzia aveva suscitato «ampie eco e reazioni» (Regno-att. 4,2014,97ss). Lo scorso 16 gennaio, a Ginevra, la Santa Sede aveva infatti presentato – in qualità di stato aderente alla Convenzione – il suo secondo Rapporto periodico durante la 65a sessione del Comitato sui diritti dell’infanzia. Quest’ultimo ha poi reso note il 5 febbraio le sue osservazioni conclusive, che Lombardi ha definito «anomale, con gravi limiti» e spinte «oltre le competenze» del Comitato. Pubblichiamo di seguito l’intervento di mons. Silvano Tomasi, capo delegazione della Santa Sede e le osservazioni conclusive del Comitato.
Documenti, 2014-5

Sui diritti dell'infanzia. Osservazioni conclusive

Comitato ONU sui diritti delll'infanzia
«Non è il caso di parlare di scontro “fra l’ONU e il Vaticano”», ha precisato in una nota del 7 febbraio scorso (cf. riquadro a p. 148) p. Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, dopo che la pubblicazione delle considerazioni del Comitato ONU sul Rapporto della Santa Sede sulla Convenzione per i diritti dell’infanzia aveva suscitato «ampie eco e reazioni» (Regno-att. 4,2014,97ss). Lo scorso 16 gennaio, a Ginevra, la Santa Sede aveva infatti presentato – in qualità di stato aderente alla Convenzione – il suo secondo Rapporto periodico durante la 65a sessione del Comitato sui diritti dell’infanzia. Quest’ultimo ha poi reso note il 5 febbraio le sue osservazioni conclusive, che Lombardi ha definito «anomale, con gravi limiti» e spinte «oltre le competenze» del Comitato. Pubblichiamo di seguito l’intervento di mons. Silvano Tomasi, capo delegazione della Santa Sede e le osservazioni conclusive del Comitato.