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Un «esercizio spirituale costituzionale» per uscire dalla crisi

La proposta è di quelle forti: un «esercizio spirituale costituzionale» così da trovare le risorse e le energie per ridefinire le basi etiche e sociali del nostro vivere civile in questo periodo di pandemia e (ri)programmare il presente e il futuro prossimo.

È contenuta nel libro di Pierluigi Consorti Lo spirito della Costituzione. In dialogo con il cardinale Zuppi (Diresom, 2021), scaricabile gratuitamente.

Il volume raccoglie gli esiti di un intenso lavoro di analisi, studio e ricerca, portato avanti dalle studentesse e dagli studenti del corso di «Diritto e religione» dell’Università di Pisa, che hanno raccolto la sfida lanciata dal card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, con la sua Lettera alla Costituzione, diffusa nel mese di gennaio dell’anno scorso.

La lettera è stata commentata e discussa durante le ore di lezione e di studio individuale, anche attraverso alcuni brevi post pubblicati sulle pagine della piattaforma «E-learning» dell’ateneo pisano, dedicata alla didattica a distanza.

Il cardinale è stato poi invitato a tenere un incontro on-line, il 9 marzo 2021, conversando direttamente con le ragazze e i ragazzi, che hanno così scritto alcuni interventi di risonanza. In tal modo l’aula di un corso di laurea in Giurisprudenza si è trasformata in vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva e di scrittura, di scrittura collettiva, dando forma a un’esperienza innovativa nel campo degli studi giuridici. 

Fare buona didattica ai tempi del web

Se diamo conto di questa attività – interamente confluita, nelle sue diverse fasi, nel libro di Consorti – è perché in essa non può che riconoscersi la portata di una scommessa primariamente etica: la possibilità di fare didattica, e di fare buona didattica, anche a distanza.

Con una consapevolezza da non sottovalutare: la lezione on-line non è la semplice trasposizione di una lezione tradizionale, magari frontale, su supporti digitali. Il rischio di un «effetto cinema» è sempre dietro l’angolo.

L’innovazione degli strumenti deve essere accompagnata da una necessaria innovazione dei metodi e dei contenuti, come dimostra l’esperienza che ha coinvolto le studentesse e gli studenti dell’ateneo pisano.

La riflessione sul diritto e sulla politica

Ma la dimensione etica non riguarda, ovviamente, solo il metodo. I temi affrontati nel volume offrono l’occasione per riflettere su alcuni degli snodi centrali della riflessione sul diritto e sulla politica.

Peraltro in tempi come questi, in cui abbiamo assistito spesso alla messa in atto di pratiche devozionali al confine con forme superstiziose e magiche, non può che essere guardata con favore la scelta del card. Zuppi – a oggi l’unico cardinale residente nel Settentrione d’Italia – di porsi in una posizione dialogante nei confronti della Costituzione italiana. O meglio, di rivolgere alla Costituzione una vera e propria preghiera «laica». Ci sono preghiere e … preghiere, insomma!

Il diritto, come scrive Consorti nell’introduzione, è «fenomeno sociale tridimensionale» che «non parla solo alla testa (la ragione) e al corpo (i comportamenti), ma anche allo spirito (i sentimenti)».

La stessa «spiritualità laica della Costituzione» è individuata, in particolare, nella promozione dei diritti di libertà, specie quelli a cui sono sottesi beni interiori, come il pensiero, la coscienza, la religione e l’arte, che fondano l’identità di ciascuno di noi.

Pur nel suo astratto (e all’apparenza arido) tecnicismo, il diritto ha un’anima. Scrive Consorti:

«Una Costituzione priva di spirito non avrebbe la capacità di generare percorsi di uscita dalla crisi; resterebbe sterile. La sua potenzialità generativa si affiderebbe alla sola fisicità normativa; costituirebbe un esercizio di potere facilmente destinato a perdere efficacia. Come accade per le persone umane, ratio e comportamenti non sono sufficienti se non sono accompagnati da un approfondimento spirituale che si innesta sulla dignità umana e quindi permette di affrontare con serena efficacia anche i momenti più critici».

Può apparire un ossimoro, ma l’intuizione del card. Zuppi e del prof. Consorti è di «desacralizzare» lo spirituale, «laicizzandolo» al punto da farlo entrare «nella storia» per animare «il materiale». Difficile non intravedere, in questa prospettiva, la declinazione, in termini essenzialmente pratici, di quell’«amore politico» richiamato da papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti (2020): superare l’individualismo e l’egoismo per guardare con interesse all’altro, al prossimo. È questa, d’altronde, la politica.

Di fronte all’emergenza pandemica emerge l’esigenza di ripensare – come osservano le studentesse e gli studenti nei loro commenti – tante delle nostre tradizionali categorie giuridiche e politiche (a partire dalla distinzione tra la sfera del pubblico e quella del privato).

Ma i principi alla base del vivere civile nell’Italia democratica, impressi nella Costituzione repubblicana, mantengono la loro attualità e, anzi, rappresentano punti saldi a cui ancorarsi nei periodi di crisi sociale, economica, morale, come quelli che stiamo vivendo. Una lezione da non dimenticare. Per una «grammatica spirituale» della Costituzione italiana da vivere nella vita di tutti i giorni.

 

Luigi Mariano Guzzo, canonista, collabora con la cattedra di Diritto ecclesiastico e diritto canonico, e insegna Beni ecclesiastici e beni culturali presso l’Università Magna Grecia di Catanzaro.

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