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Percorsi di cultura politica - Anno 5

Da cinque anni la rivista Il Regno, assieme alla comunità dei monaci camaldolesi, dà vita a Camaldoli a un incontro di studio. Si tratta di un ciclo d'incontri che ha come scopo un confronto formativo sui grandi temi della politica nazionale e internazionale.

Inaugurato nel 2019 col tema «Rivoluzioni e totalitarismi: le radici della crisi attuale», il corso è proseguito nel 2021 (dopo la pandemia) col tema «Metamorfosi della democrazia»; nel 2022, il terzo incontro è stato dedicato all’esame del rapporto «La coscienza e il potere. Forme e figure della politica», e nel 2023 ha affronto la “questione cattolica”: «La terza questione. La Chiesa, i cattolici, l’Italia».

La storia divisa

In questo 2024, il nostro quinto incontro sarà dedicato alle altre due grandi questioni storiche del Novecento. Questo il titolo: «La storia divisa. Post-fascismo e post-comunismo in Italia e in Europa».


La caduta del Muro di Berlino, nel 1989, ha segnato l’origine di una forma nuova di interdipendenza mondiale. Significato metaforico e atto reale, l’abbattimento del muro di Berlino ha cambiato la storia. Ma non secondo la celebre utopia di Fukuyama, della fine della storia come storia di conflitti. Sulle macerie dell’ultima filosofia della storia, il ridimensionamento dello spazio politico, la mancata risposta sul piano geopolitico di un progetto di rafforzamento delle istituzioni internazionali, la mancata costruzione di un multipolarismo condiviso guidato dalle maggiori potenze ci hanno consegnato un futuro vuoto di promesse.

La globalizzazione alla quale abbiamo assistito e nella quale siamo tuttora nacque lì, con il suo carattere di smaterializzazione del mondo, legato alla rivoluzione tecnologica e alla finanziarizzazione del capitale, al venire meno del rapporto spazio-tempo nel quadro di una comunicazione che si attua all’istante. Il processo di virtualizzazione del mondo, prodotto anche dalla rivoluzione informatica, ha favorito un processo di desocializzazione della vita politica, provocandone una crisi radicale.

La riconciliazione delle memorie che non c'è stata

La liberazione dello spazio politico dal bipolarismo della «Guerra fredda», senza un processo di riordino mondiale, guidato politicamente, ha permesso l’emersione di potenze che vivano nell’ombra: dai fondamentalismi culturali e religiosi, ai negazionismi, alle ideologie delle diverse forme radicali di terrorismo.

Anche le parole non mantenute hanno svolto un ruolo negativo. La lenta e incompiuta costruzione dell’Europa «potenza civile» è una parola non mantenuta. O non del tutto mantenuta. E le parole non mantenute retroagiscono negativamente nei sentimenti collettivi e negli interessi politici. Privi di prospettiva, i racconti della realtà retrocedono ai linguaggi (divenuti illusori) precedenti. Non solo non si supera positivamente il passato, ma in certo modo vi si ritorna.

La nostra storia, fatta di memorie e di eventi drammatici che hanno attraversato il XX secolo, rimane una storia divisa. Divisivi i vecchi miti ideologici, divisivi i drammi, divise le memorie che ancora esercitano, nel loro mancato superamento riconciliato, un inedito livello di criticità, che oggi con le guerre in Europa orientale e in Medio Oriente ripropongono in forma analoga e diversa, inedita e radicale tragedie che speravamo superate.

→ Guarda il programma del convegno «La storia divisa. Post-fascismo e post-comunismo in Italia e in Europa».

→ Scarica il pieghevole.

→ Prenotazioni e informazioni: Foresteria del Monastero, tel. 0575 556013, foresteria@camaldoli.it – www.camaldoli.it

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