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Attualità
Attualità, 14/2025, 17/07/2025, pag. 423

Teologia del laicato e diritto canonico: no laici, no Chiesa

Ladislas Orsy SI

«La Chiesa ha conosciuto molte crisi: eresie, scismi, potere temporale». Ma oggi ne viviamo una molto più sottile: «quella della mancanza di armonia fra la testa e le membra, difficile da vedere e ancora più difficile da sanare» in quanto è «una delicata crisi d’equilibrio» in cui tutto «il corpo non lavora bene, né la testa e neppure le altre membra e (…) anche l’opera di evangelizzazione ne risente». Sono parole del canonista Ladislas Orsy (1921-2024), tratte da una conferenza sinora inedita. Pronunciata a Camaldoli nel 2007, era incentrata sul tema del ruolo dei laici e anticipava temi e sviluppi su cui ancora oggi stiamo facendo i conti. Dunque, secondo Orsy, «il problema del laicato è il problema di tutta la Chiesa». E per fare un passo avanti, la teologia – seguendo quanto stabilito dal Vaticano II – dovrebbe «esaminare e capire molto meglio il fatto che tutti i fedeli e tutta la Chiesa sono in possesso della dottrina evangelica, e tutta la Chiesa, tutti i suoi membri che hanno fede viva, hanno una speranza forte e praticano la carità, possono avere un senso soprannaturale d’intendere e anche di spiegare la fede e i suoi misteri meglio di certi chierici. Bisogna allora cercare i modi per dare la possibilità a tutto questo popolo di Dio di parlare di quello che intendono, di manifestare alla Chiesa in un’atmosfera di libertà la loro comprensione della fede, la loro fede che cerca l’intelligenza». Ma questo significa un doppio cambiamento di mentalità: della gerarchia e anche di quella dei fedeli, che «non sono consapevoli della loro dignità».

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