Le cattedrali e l’Europa: Notre-Dame dei valori
La vocazione del patrimonio religioso
«Questa mattina, il dolore del 15 aprile 2019 è stato cancellato». Nelle parole di mons. Ulrich, arcivescovo di Parigi, è racchiuso tutto il valore simbolico dell’incendio che ha colpito cinque anni fa la cattedrale di Notre-Dame e della ricostruzione che è culminata, lo scorso 7 dicembre, nella riapertura della basilica al culto e ai turisti. Tale valore è ben presente anche nel discorso pronunciato dal presidente francese, Macron: «La nostra cattedrale ci ricorda che siamo eredi di un passato più grande di noi, che potrebbe scomparire ogni giorno, e che siamo protagonisti di un’epoca che abbiamo il dovere di tramandare». Ma il patrimonio religioso della Francia non si esaurisce nella cattedrale parigina. Esso, come ha detto mons. Eric de Moulins-Beaufort, rappresenta piuttosto «un paesaggio vivo, in movimento e variegato, che comprende sia luoghi e oggetti abbastanza ordinari sia luoghi e oggetti straordinari, luoghi e oggetti ben conosciuti, identificati, studiati e ammirati, e luoghi e oggetti vagamente identificati. Tutti raccontano una storia: non tanto la storia della Chiesa cattolica in Francia, quanto la storia della fede cristiana…».
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