Nuovi mondi e vecchi miti. 1989-2024: fine di una storia
Il «mondo è entrato in un territorio inesplorato»: un «passaggio epocale» da superare difendendo «le libertà individuali proprie delle democrazie occidentali». È quanto si afferma a conclusione di questo saggio dedicato a ricapitolare le vicende economiche, politiche e sociali che hanno caratterizzato la situazione internazionale dopo la Seconda guerra mondiale e, più dettagliatamente, nel periodo seguito alla caduta del Muro di Berlino. Muovendosi avanti e indietro tra le cause e gli effetti dei passaggi storici che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo, ed esaminando le principali aree geopolitiche, si compone un quadro incentrato sull’ordine internazionale liberale forgiato dagli Stati Uniti e interrottosi all’inizio di questi anni Venti «fra eventi traumatici». Successivamente ci si sofferma sui fenomeni contemporanei: l’emergere del populismo, la consapevolezza cinese del declino occidentale, il ritorno nella regione eurasiatica della geopolitica imperiale e, ultimo ma non meno importante, il configurarsi delle grandi aziende tecnologiche in forme simili agli Stati sovrani, a fronte del quale occorre essere consapevoli che «non ci sono automatismi tra innovazione tecnologica e progresso».
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