Cancel culture nuova ideologia. Un movimento travolgente
I latini dicevano che «nomen est omen». Il nome dice qualcosa della realtà che nomina, del destino dell’oggetto (o della persona), oggi potremmo dire del suo «programma» intrinseco. L’espressione «cancel culture» è carica di significato: una «cultura dell’eliminazione», dell’esclusione, dell’espulsione. Gli aderenti alla cancel culture ritengono d’avere il diritto, come in una situazione d’emergenza, di fare le cose a modo loro. Non è difficile sostenere questo movimento, né difenderlo; non è nemmeno difficile criticarlo. Lo scopo di questo saggio – afferma il teologo luterano Hans-Christoph Askani – è diverso: è mostrare. Mostrare come questo movimento funziona, chi sono i suoi protagonisti, quali sono i suoi obiettivi e le sue motivazioni, e quali sono i suoi effetti in una società in cui la cancel culture è attiva anche grazie ai social.
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