T. Subini, Le cronache di S. Matteo
Il film amato e accantonato di Pier Paolo Pasolini
Un talento di Tomaso Subini, analogo a quello dei due ex religiosi del film, è quello di saper interrogare gli oggetti, svelando la natura ambigua del modo in cui essi comunicano: spesso un artefatto del passato, anche se sembra asserire una verità conclamata, nasconde in profondità un secondo significato che può essere rivelato, a distanza di anni, solo da chi conosce bene il clima culturale in cui è stato realizzato, oltre naturalmente al suo artefice.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.