Maria di Magdala, l’apostola: la gioiosa anticipazione
«Nel Vangelo di Marco, il risultato dell’incontro al sepolcro si evidenzia come riferimento a un inizio mai deducibile né rappresentabile, su cui il Vangelo si edifica. Il Vangelo di Giovanni concretizza questo inizio come l’inizio dell’amore e della comunione di alleanza tra Gesù e Maria di Magdala, che – come il discepolo che Gesù ama – è a rappresentanza di tutti coloro che incontrano Gesù». Così l’autore Kurt Appel sintetizza, nel finale, questo saggio in cui analizza l’«incontro con l’Assoluto» della «discepola amata da Gesù» e «prima testimone del Risorto», dopo una rapida panoramica sugli incontri «non idilliaci» con Dio descritti nell’Antico Testamento. «È un incontro contingente perché non c’è una necessità esterna su cui gli incontri possano basarsi. Non ci si può mai aspettare di incontrare di nuovo un morto in questo mondo», conclude Appel. «Ma è una contingenza che si conclude nella libertà dell’amore. Non c’è nessuna costrizione esterna nell’andare con Gesù, incontrandolo come Risorto, né per Maria né per nessun altro dei discepoli. Si dà solo in quanto libero volgersi a seguire un amore, per finire in un progetto di vita comune – talvolta almeno e temporaneamente – nella gioiosa anticipazione di ciò che potrebbe ancora venire, perché di questa storia non s’è mai scritta la parola fine».
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