M. Fois, L’invenzione degli italiani
Dove ci porta Cuore
Marcello Fois conduce il lettore nella scuola dell’Italia appena unita: ecco la classe del maestro Perboni, ecco i suoi alunni, ragazzi generosi e turbolenti (che forse oggi chiameremmo bulli). Ecco Coraci, il fanciullo calabrese che un bel giorno il direttore affida al maestro. De Amicis scrive un racconto «utopico» (57), l’unico «classico» della letteratura italiana non scaturito da esigenze letterarie ma «da un impegno etico preciso» (24). Se «siamo italiani e brava gente, lo dobbiamo anche a Cuore» (89).
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