G. Alvi, La necessità degli apocalittici
Da sempre il libro dell’Apocalisse ha catturato esegeti, biblisti, teologi, semplici lettori delle Scritture: testo enigmatico e visionario, come afferma l’autore, effettivamente è una realtà che sovverte dalle fondamenta il tempo e lo spazio. Studioso assiduo dell’ultimo libro del Nuovo Testamento, egli procede in modo tale che siano gli «apocalittici» provenienti da diverse epoche e da differenti latitudini (Andrej Arsen’evič Tarkovskji, Isaac Newton, Rudolf Steiner, Pierre Teilhard de Chardin, Albert Schweitzer, tra gli altri) a interpretare gli arcani che costellano lo scritto redatto da Giovanni nell’isola di Patmos.
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