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Attualità
Attualità, 4/2021, 15/02/2021, pag. 121

La lezione del Vaticano II. Diversità e disaccordo nella Chiesa

Joseph A. Komonchak

Come ha detto recentemente il papa, «il Concilio è magistero della Chiesa. O tu stai con la Chiesa e pertanto segui il Concilio» o «non stai con la Chiesa. Dobbiamo in questo punto essere esigenti, severi. Il Concilio non va negoziato» in nome della «vera dottrina» (Udienza all’Ufficio catechistico della CEI, 30.1.2021). Qui è sotteso un punto cruciale sul quale oggi si pongono le maggiori resistenze quando il papa chiede di vivere la sinodalità e quando le Chiese locali si accingono a praticarla: il rapporto tra comunione e diversità. Guardando al percorso complessivo del Vaticano II, su cui si sono versati fiumi d’inchiostro spesso navigati solo da pochi esperti, si scorge un metodo che possiamo imparare. Riandare a quel metodo e rileggerlo criticamente alla luce dell’oggi è il fulcro dell’analisi del teologo e studioso del Vaticano II Joseph Komonchak. Proponiamo oggi questo testo, pronunciato nel 2003 per la conferenza annuale della statunitense Common Ground Initiative, fondata e voluta dal card. Joseph Bernardin (cf. Regno-att. 14,2017,226; 17,1996,522), per gli elementi fondativi che pone rispetto alla sfida di come vivere oggi nella Chiesa una comunione a partire dalle diversità che fanno da sempre parte dei suoi elementi costitutivi.

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