A
Attualità
Attualità, 4/2021, 15/02/2021, pag. 107

F. Filippi, Ma perché siamo ancora fascisti?

Un conto rimasto aperto

Domenico Segna

Una palude, una zona grigia; così è stata più volte definita quella terra in cui chiunque di noi ha avuto occasione di imbattersi almeno una volta, una terra che affiora nei social, nelle opinioni da bar, nelle semplicistiche narrazioni: in essa ci si dichiara nostalgici del ventennio in camicia nera. Lo storico della mentalità Francesco Filippi con questo volume l’ha esplorata delineando le ragioni di fondo che hanno permesso la sopravvivenza dei fantasmi di un passato così prontamente coperto, ma mai seriamente cancellato con un vero e proprio esame di coscienza che facesse i conti con i tragici eventi che hanno permesso l’avvento e, successivamente, l’instaurazione del regime fascista.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2025-14

S. Simonelli, Nel mondo di Kafka

Enigmi, allusioni, speranza

Domenico Segna

Franz Kafka, Praga, Max Brod, le lettere a Milena: un’esplorazione empatica sulle tracce dell’autore de Il Processo che Saverio Simonelli conduce sino a tratteggiare un vero e proprio paesaggio interiore ed esistenziale di uno dei più grandi scrittori del secolo breve.

Attualità, 2025-12

F. De Giorgi, Riformare la Chiesa

Domenico Segna

La Chiesa cattolica ha bisogno di una riforma: tema ancor più attuale a seguito della scomparsa di papa Francesco che con il suo pontificato, caratterizzato dalla «Chiesa in uscita», ha iniziato una serie di processi che dovranno essere portati avanti dal prossimo pontefice appena eletto, Leone XIV. 

Attualità, 2025-12

G. Sissa, I generi e la storia

Femminile e maschile in rivoluzione

Domenico Segna

Le nuove esperienze e i nuovi corpi del gender now passano per una ridefinizione sia delle prime sia dei secondi alla luce dei generi, delle incarnazioni neomoderne che non hanno tempo né per il pessimismo né per l’apocalisse essendo i protagonisti, o meglio le protagoniste, di quelle stesse esperienze, di quei nuovi corpi, troppo impegnate a trasformare la vita, a inventare e a promuovere nuove traiettorie esistenziali, a collaudare, perciò, norme etiche tese a scardinare la morale tradizionale.