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Attualità
Attualità, 18/2020, 15/10/2020, pag. 534

Santa Sede - Cina: confermiamo l’Accordo

Il card. Parolin sulla lunga storia della presenza della Chiesa nel paese

Pietro Parolin

Il dialogo tra Santa Sede e Cina che si sta svolgendo durante questo pontificato ha radici antiche: è la continuazione di un cammino iniziato molto tempo fa. Papa Francesco ha richiamato spesso una delle grandi figure che ha iniziato tale dialogo, Matteo Ricci, ed è tornato recentemente a parlarne dicendo: «Matteo Ricci e i suoi compagni sono entrati a fondo nella cultura locale (…) e solo dopo questo percorso hanno ritenuto di affermare “il Vangelo può vivere anche qui” [in Cina]. Lo stesso è successo con Roberto de Nobili in India. Curioso il fatto che entrambi fossero italiani. Questo deve far pensare: che cosa hanno gli italiani per avere questa capacità di universalizzare?».

 

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Documenti, 2024-5

La Santa Sede: stop alla Commissione sinodale

Card. Pietro Parolin; card. Víctor M. Fernández; card. Robert F. Prevost

Con una lettera del 16 gennaio la Santa Sede ha temporaneamente sospeso la prevista istituzione di una commissione, formata da vescovi e laici, che secondo quanto deciso dal Cammino sinodale tedesco avrebbe dovuto portare alla formazione di un Consiglio sinodale permanente. Pubblichiamo la lettera (www.katolisch.de, nostra traduzione dal tedesco).

 

Attualità, 2023-18

Santa Sede - Vita internazionale: Europa, orizzonte di pace

L’intervento del cardinale segretario di Stato al IV incontro di Camaldoli

Pietro Parolin

Credo che si possa definire l’identità dell’Europa anzitutto da un punto di vista storico e culturale. Essa, infatti, non è un’espressione geografica ben definita: è soprattutto una storia, un modo di pensare e d’essere, l’esito aperto di un processo culturale che lungo i secoli ha coinvolto e accomunato popoli di lingue e tradizioni diverse.

 

Documenti, 2023-3

Ritrovare lo spirito di Helsinki

Card. Pietro Parolin, segretario di stato vaticano

Il 13 dicembre 2022 l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in collaborazione con la rivista di geopolitica Limes e i media vaticani, ha organizzato una conferenza su «L’Europa e la guerra. Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». All’incontro ha partecipato il segretario di stato vaticano card. Pietro Parolin, con un intervento intitolato «Dallo spirito di Helsinki alle prospettive di pace». Atto finale della Conferenza di Helsinki (o Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa), gli Accordi di Helsinki furono firmati il 1° agosto 1975 da 33 paesi europei dell’Est e dell’Ovest e da Stati Uniti e Canada, e stabilirono dieci principi che contribuirono alla distensione in Europa.

Secondo il segretario di stato vaticano, oggi «non ci sono le condizioni perché si ripeta quanto accaduto a Helsinki». Tuttavia «non possiamo leggere il presente e immaginare il futuro soltanto sulla base dei vecchi schemi, delle vecchie alleanze militari o delle colonizzazioni ideologiche ed economiche». È necessario «un maggiore coinvolgimento… della società civile europea, dei movimenti per la pace» per «rinfrescare e ringiovanire quei concetti di pace e solidarietà che vengono richiamati, a volte “a gettone” e secondo le convenienze, ma dei quali oggi pochi sembrano prendersi effettivamente cura». In questo processo l’Europa deve tornare a essere «faro di una civiltà fondata sulla pace, sul diritto e sulla giustizia internazionale».