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Attualità
Attualità, 14/2020, 15/07/2020, pag. 435

Politica in Italia: riformismo, au revoir!

Giovanni Guzzetta

Ci vorrebbe una nuova Assemblea costituente per aggiornare le regole e modificare la legge elettorale.

Ci vorrebbe un ritorno al maggioritario e all’uninominale per dare al paese governi in grado di decidere e alternative politiche di governo. Invece l’intera classe politica italiana, maggioranza e opposizione assieme, nessuno escluso, sta cercando un accordo sul ritorno al proporzionale. Un fermo immagine che non cambi nulla di quel che c’è e di chi c’è, così com’è. Nulla deve cambiare. Nessuno deve perdere. Nessuno deve vincere. Tutti assieme per sé stessi. Effetto Lega e 5Stelle. Ma anche PD e Fratelli d’Italia. Per tacere del Renzi perdente. Una separazione maggiore tra politica e cittadini non era immaginabile. Riformismo addio. Nessuna stabilità, se non la palude di un sistema bloccato; nessuna possibilità di governare; bensì l’autoreferenzialità dei politici e di quel che rimane dei singoli soggetti. La rinuncia del ceto politico a un progetto per il paese è la grande sconfitta istituzionale e democratica che emerge in maniera nitida – ma era già tutto in atto – dal coronavirus.

Con la competenza e la chiarezza che li contraddistingue, il costituzionalista Guzzetta e il sociologo D’Alimonte ci spiegano che cosa sta succedendo nella politica italiana e che cosa dovrebbe succedere se fossimo un paese responsabile.

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