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Attualità
Attualità, 10/2020, 15/05/2020, pag. 283

L’eclisse e la presenza

Freud, Lacan e Agostino leggono la religione

Massimo Recalcati

La potenza sovrastante della natura significa per l’umano l’incontro con l’inermità, con la propria impotenza, con il dramma della malattia, della propria morte, dell’angoscia della propria finitezza. Di fronte all’angoscia della finitezza viene evocata la religione come riparo, come rimedio, come analgesico, come costruzione ausiliaria. Questa è la tesi (…) con un’avvertenza: quando Freud usa il termine «illusione» lo usa (…) in termini analitici (…): definiamo «illusione» lo statuto infantile del desiderio. L’illusione sarebbe la forma che assume il desiderio nell’infanzia. In questo senso dunque la religione indicherebbe un movimento regressivo dell’umano agli stadi primari della vita, dunque del bambino che si nutre dell’illusione (…)

 

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