Pastorale della città postmoderna - Un annuncio per il popolo dei chiunque
La città è una metafora dell’uomo postmoderno. In essa esiste una domanda quasi clandestina di spiritualità. Di qui muove la riflessione di Pierangelo Sequeri, tenuta all’interno del convegno annuale della Facoltà teologica del Triveneto (Padova, 20 aprile; cf. Regno-att. 10, 2018, 265), dedicato a «Conoscere se stessi. Identità e finalità del pastoral counseling», con una relazione intitolata «Il counseling pastorale al servizio della coscienza credente» che qui presentiamo. «Il counseling spirituale, come ministero ecclesiale di orientamento» è il simbolo «ecclesiale-materiale della riapertura, nel corpo della città postmoderna, della vena aurea dell’adorazione di Dio nel corpo del Signore, che ne illumina la possibilità per (…) il popolo dei chiunque che si sta rassegnando all’idea di non essere nessuno». Sequeri presenta quindi la sua «utopia»: in «ogni quartiere, una chiesa non parrocchiale potrebbe essere un santuario luminoso della pura ospitalità evangelica della fede (…) luogo pieno di bellezza e di rispetto per l’irradiazione del mistero di Dio e della sua alleanza con il genere umano».
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