Economia - A 10 anni dalla grande recessione: una crisi di modelli
A che punto è la crisi? A dieci anni dall’avvio della peggiore crisi finanziaria (poi economica e sociale) dell’ultimo secolo, l’Europa e l’Italia fanno i conti con la necessità di trovare un nuovo e più adeguato modello di sviluppo. Offriamo qui un breve bilancio della crisi, con un focus particolare sull’Italia. Mentre l’economia mondiale complessivamente è ripartita ed è cresciuta del 30%, e gli Stati Uniti (all’origine della grande recessione) hanno recuperato e accresciuto il loro PIL (+12% rispetto ai livelli pre-crisi), diversa e disomogenea è la situazione europea: si va dalla Germania a +9%, alla Grecia -26%. Il segno positivo dell’Italia non ha recuperato i livelli di crescita precedenti la crisi e rimane sotto del 7%, zavorrata da un debito che consuma il 5% del PIL per i soli interessi. Soprattutto per il nostro paese s’impone la ricerca di un nuovo modello di crescita. La situazione precedente il 2007 vedeva un modello trainato dagli investimenti in costruzioni e con un apporto rilevante della spesa pubblica. Ai nostri limiti strutturali (l’esperienza precedente non può essere riprodotta) si aggiungono a livello internazionale nuovi fenomeni radicalizzati dall’indebolimento della globalizzazione al ritorno del protezionismo, all’allentamento del libero commercio. Il nostro è un percorso strettissimo anche a fronte di problemi economico-sociali irrisolti (si pensi al Mezzogiorno) e alla permanenza di sacche di povertà o d’impoverimento.
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