Attualità, 4/2016, 15/02/2016, pag. 85
Lettera da New York: Pasqua nella propria lingua
Chiesa al buio. Tutti siedono accalcati nelle panche o stanno nei corridoi laterali: da cima a fondo ogni spazio è pieno. Tre percussionisti in alba bianca entrano da tre punti diversi. Suonano dei tamburi e convergono al centro della navata dove è acceso il braciere per il fuoco nuovo. All’acme del rullio entra il sacerdote con sei ministranti: quattro sono donne di altrettante etnie.
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