F.-W. von Herrmann, F. Alfieri, Martin Heidegger
Un libro fondamentale, esigente nelle sue pretese teoretiche ma, al contempo, capace di offrire al lettore la prospettiva concettuale più corretta per cogliere la verità speculativa, senza contraffazione alcuna, dei cosiddetti Quaderni neri (schwarze Hefte), e cioè di quei «taccuini filosofici» che Martin Heidegger redasse a partire dal 1931 fino alla metà degli anni Settanta, i quali «accompagnano il suo pensiero storico-ontologico (seinsgeschichtliches Denken)» (23) e che raccolgono le idee che di tanto in tanto gli venivano in mente e che egli annotava su quaderni di tela cerata nera, tenuti sul comodino.
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