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Attualità
Attualità, 14/2016, 15/07/2016, pag. 427

Asia - Filippine: non uccidere!

Paolo Tomassone

Una media di 44 persone muore ogni giorno da due mesi – 2.927 in totale – nella guerra all’ultimo sangue contro la criminalità, dichiarata dal nuovo presidente filippino Rodrigo Duterte. Le cifre ufficiali sono state rese pubbliche a inizio settembre. Avvocato, settantunenne, Duterte è stato eletto a maggio al termine di una campagna dai toni fortemente populisti e incentrata su un programma di «ultrasicurezza» in cui ha promesso d’estirpare il narcotraffico nel giro di sei mesi. Secondo questi dati, la polizia, che sostiene d’agire per legittima difesa, ha ucciso 1.033 persone in operazioni anti-droga dall’arrivo di Duterte al potere il 30 giugno, mentre nello stesso periodo 1.894 persone sono state assassinate in circostanze non chiarite. Sulla violenza di questa campagna di lotta alla droga sono intervenute organizzazioni per la difesa dei diritti umani, denunciando anche esecuzioni sommarie per mano di civili incoraggiati dalla retorica presidenziale a farsi giustizia da soli.

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