L'ecumenismo nel XXI secolo: l'unità attraverso la diversità
Dopo un secolo di dialoghi teologici multilaterali e bilaterali e un tratto di cammino ecumenico che ci ha portato al punto di chiamarci «fratelli», come si presenta ora la strada che ci rimane per arrivare finalmente a condividere la stessa Cena del Signore e gli stessi ministeri? Negli ultimi anni, soprattutto per la nuova configurazione che ha assunto il cristianesimo globale e per l’impronta data dal pontificato di Francesco, sono due le immagini che si sono fatte strada, e che richiedono ora sia un approfondimento teologico, sia un atteggiamento conforme da parte dei cristiani: quella del «poliedro», qui descritta dal card. W. Kasper, e quella della «diversità riconciliata», la cui storia è richiamata da D. Segna. Perché in un futuro ecumenico orientato al Vangelo, i cristiani siano segno di riconciliazione per tutta l’umanità e per la nostra casa comune (Bartolomeo I).
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