Ungheria, migranti e postcomunismo: impreparati al futuro
Costretti a una società multiculturale. Tra solidarietà e crisi morale
Nelle ultime settimane, l’Ungheria è finita sulle prime pagine in tutta Europa e un terribile «meme» negativo si è diffuso prima di tutto sul suo primo ministro Viktor Orbán e poi sul suo primate card. Péter Erdő. È stato e sarà ripetuto come un ritornello cantilenante: è finita la cultura della democrazia e dei diritti umani (su Orbán); è finito il cristianesimo e la solidarietà cristiana (su Erdő). Giustamente, a prima vista. Orbán ha fatto una campagna in favore di un programma d’internamento delle persone immigrate illegalmente, per stabilire con rapidità se sono rifugiati politici o semplicemente persone in cerca di una migliore qualità di vita. In questo secondo caso la persona dovrebbe essere rispedita là da dove è arrivata.
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