Eritrea: un paese senza futuro
Per me «libertà e giustizia è dire quello che pensi, andare a trovare chi vuoi, avere un lavoro, poter fare qualcosa per vivere». Sono desideri semplici, quelli di Bereket, 23 anni, ma difficili da realizzare nella sua città, Asmara, e nel suo paese, l’Eritrea, da cui è dovuto fuggire. Arrivato in Italia a metà dello scorso giugno, Bereket è una delle 5.000 persone che, ogni mese, lasciano lo stato del Corno d’Africa per rifugiarsi nei paesi vicini o cominciare il viaggio che dovrebbe portarli in Europa, attraverso Etiopia, Sudan e Libia.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.