Canada - Chiese e abusi sugli indigeni: verità, perdono e riconciliazione
«Dal XIX secolo e fino a tutti gli anni Sessanta, le nostre Chiese cooperarono con il governo del Canada nella gestione dei “Convitti indiani”. Nonostante le buone intenzioni e la cura di molti che lavorarono in queste scuole, è chiaro che i Convitti indiani a livello di politiche e di prassi furono una forma di violenza nei confronti delle famiglie, della cultura, della lingua e delle tradizioni spirituali indigene, e causarono un grave danno. Noi continuiamo a riconoscere la nostra parte in questo sistema e a pentircene. A subire la violenza furono dei bambini, vulnerabili, allontanati dalle loro famiglie e comunità. La violenza sessuale, fisica e psicologica che essi subirono è ben documentata». Così il 2 giugno l’arcivescovo anglicano Fred Hiltz, primate della Chiesa anglicana del Canada, leggendo un documento firmato dai rappresentanti delle Chiese cattolica, anglicana, presbiteriana e unita ha riconosciuto le corresponsabilità delle Chiese cristiane nelle violenze perpetrate per un secolo dal governo canadese per la politica d’assimilazione dei popoli aborigeni.
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