Burundi: ritorna la paura
Pas de troisème mandat, no al terzo mandato. È questa la parola d’ordine della contestazione che, dal 26 aprile, attraversa le strade di Bujumbura, la capitale del Burundi e continua ancora mentre questo articolo va in stampa. Il giorno prima, il congresso del partito di governo Conseil national pour la défense de la démocratie – Forces pour la défense de la démocratie (CNDD-FDD) aveva dato il via libera a Pierre Nkurunziza, capo dello stato in carica, per candidarsi alle prossime presidenziali. Una decisione contestata, perché, se eletto, Nkurunziza inizierebbe – appunto – il suo terzo mandato, in teoria proibito dalla Costituzione e dagli accordi di Arusha del 1998, firmati per porre fine a una guerra civile effettivamente terminata solo nel 2002.
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