Santa Sede - Finanze: un movimento lento
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Primo papa latinoamericano nella storia della Chiesa e primo gesuita a ricoprire la più alta carica della Chiesa cattolica, Jorge Mario Bergoglio si affacciò al balcone della Loggia della Basilica vaticana la sera del 13 marzo 2013 con parole che iniziavano già a modificare profondamente la figura del pontefice: «Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo… ma siamo qui… Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie! (…) E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi». Nelle pagine che seguono ripercorriamo i 12 anni trascorsi, sottolineandone gli eventi principali, che abbiamo puntualmente e regolarmente seguito sulla rivista.
Lo scorso 17 febbraio, quando papa Francesco era appena stato ricoverato al Gemelli e ancora non si conosceva la gravità della sua malattia, p. Thomas Reese ha segnalato l’urgenza che egli, «per prepararsi al suo inevitabile declino e alla sua morte» prenda alcuni provvedimenti qualora la sede romana dovesse rendersi vacante.
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