Attualità, 3/2015, 15/03/2015, pag. 186
I. Illich, G. Sermonti, La cospirazione cristiana. Nella tirannia della scienza e della tecnica
Nel maggio 2002 un seminario riunì a Camaldoli alcune personalità e realtà associative del mondo cattolico che l’anno precedente, in occasione della riunione del G8 a Genova, avevano sottoscritto la lettera aperta La terza via (primi firmatari Giannozzo Pucci, Giuseppe Sermonti, Fabrizio Fabbrini, Franco Cardini), in polemica distinzione rispetto ad altre, e tra loro contrapposte, prese di posizione da parte di movimenti, comunità religiose, intellettuali pure loro cattolici.
A distanza di tredici anni, la pubblicazione di atti e documenti relativi a quell’incontro restituisce le coordinate essenziali della controversia di allora; lo fa privilegiando il punto di vista di quanti, in essa, aspiravano a collocarsi «più a sinistra dell’estrema sinistra e più a destra dell’estrema destra, cioè altrove». Detto in breve, si tratta della prospettiva antimoderna, che non per caso si richiama a Maritain sin dalle prime pagine, e cerca poi d’aggiornarne il proposito, appunto «terzaforzista», di elaborare una posizione autonomamente, autenticamente cristiana oltre e contro le dialettiche stabilite del mondo contemporaneo.
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