A
Attualità
Attualità, 2/2015, 15/02/2015, pag. 100

Kenya: fondamentalismi

D. Maggiore
Le persone «qui sono pronte a perdere il lavoro piuttosto che tornare, perché sentono che la loro vita è davvero in pericolo». Mons. Paul Darmanin, francescano maltese, è il vescovo di Garissa, la diocesi del Kenya nordorientale dove si trova la località di Mandera: un nome che ormai nel paese è associato ai due sanguinosi attacchi che i fondamentalisti somali di al-Shabaab hanno portato a termine il 22 novembre e il 2 dicembre scorsi. A essere presi come bersaglio sono stati nel primo caso un autobus, con 28 passeggeri letteralmente giustiziati, nel secondo il cantiere all’interno di una cava, dove i morti sono stati 36.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2016-10

Nigeria e Niger: Boko Haram ripiega

Davide Maggiore

Da un lato del confine, il tentativo di ricominciare. Dall’altro, il conflitto che riesplode, peggiorando una situazione umanitaria già critica. Il nordest della Nigeria e il sudest del Niger si trovano ancora una volta a dover far fronte alle conseguenze della presenza di Boko Haram nella regione. Ben diverse, però sono le condizioni sul terreno.

Attualità, 2016-10

Kenya - rifugiati: chiudere una città

Davide Maggiore

Sono centinaia di migliaia, abitano quella che di fatto è la terza città del Kenya, ma non sono cittadini. Molti non hanno visto altri paesi in tutta la loro vita, ma hanno solo i diritti che la condizione di rifugiato concede loro. Anche questi, però, sono a rischio dal momento in cui, lo scorso 6 maggio, il governo kenyano ha annunciato la chiusura entro un anno di tutti i campi profughi presenti nel paese.

Attualità, 2016-8

Sud Sudan: ritorno alla tregua

Davide Maggiore
Dopo due anni e mezzo di guerra, il Sud Sudan è tornato al punto di partenza: nei palazzi del potere di Juba convivono di nuovo il presidente della repubblica Salva Kiir e l’ormai ex capo dell’insurrezione armata scoppiata nel dicembre 2013, Riek Machar. Al termine di settimane di trattative, il leader ribelle è rientrato nella capitale lo scorso 26 aprile, per riprendere, in un governo d’unità nazionale, il posto di vicepresidente che era già stato suo fino a luglio di tre anni fa.