Attualità, 2/2015, 15/02/2015, pag. 101
Incontro all'età moderna
Una rilettura cristologica della Dignitatis humanae
Non si può ignorare il fatto che l’incontro con il concilio ecumenico Vaticano II risulta, oggi in particolare, ricco di fascino e al tempo stesso problematico, a causa del diffondersi di letture di stampo ideologico, tendenti a operare una sorta di riduzionismo dell’evento e del dettato conciliare a posizioni ecclesiali e teologiche preconcette e strumentali. Il problema di fondo che, in sede interpretativa e didattica (ai diversi livelli fino a quello accademico), ci si trova di fronte riguarda la necessità d’affrontare l’argomento raccontando un evento o presentando una dottrina. Si tratta – come spesso accade – di un falso dilemma. Il Concilio è stato senz’altro un evento ecclesiale e socio-culturale d’immensa portata, che si è cristallizzato e ci viene consegnato in un insieme di scritti dottrinali (che peraltro si pongono su diversi piani di autorevolezza), i quali chiedono di essere letti e interpretati correttamente e nella maniera più esauriente possibile sia da parte dei credenti cattolici, sia da quella di altri eventuali destinatari dei testi stessi.
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