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Attualità
Attualità, 8/2013, 15/04/2013, pag. 204

Ecumenismo - Fede e costituzione: una visione di Chiesa. Il 2°documento commissione teologica CEC

J. Gibaut
La grande testimone italiana dell’unità dei cristiani, Chiara Lubich, è stata profondamente consapevole dell’importanza dell’ecclesiologia nel cammino verso quell’unità per cui Cristo ha pregato, «perché siano una sola cosa» (Gv 17,22). In occasione di una visita al Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), nel 2002, Chiara disse: «Come sappiamo, Gesù ha fondato la sua Chiesa una e unica, che tutti i cristiani del mondo professano nel Credo niceno-costantinopolitano: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica”. C’è un’unica Chiesa di Cristo, dunque, in cui si entra con il battesimo, il quale è “il vincolo sacramentale dell’unità che esiste tra tutti i cristiani”. Sappiamo però che non basta essere uniti spiritualmente nel comune battesimo. “Il fine ultimo del movimento ecumenico è il ristabilimento della piena unità visibile di tutti i battezzati” (Ut unum sint, n. 77; EV 14/2829). Realtà auspicata che mette in rilievo il ruolo fondamentale dell’ecclesiologia. È così. Ma di quale ecclesiologia si tratterebbe?».

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