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Attualità
Attualità, 6/2013, 15/03/2013, pag. 137

India - Teologia: Dio nella terra indiana. A colloquio con Francis Gonsalves

L. Clemente
Raggiungiamo il Vidyajoti College of Theology di Delhi una fredda sera di gennaio. «Noi» siamo un gruppo di viaggiatori interessati a conoscere le diverse realtà religiose dell’India e la lettura di un articolo in una pubblicazione di studi teologici indiani ci ha condotti all’istituto gesuita fondato nel 1881 nel Bengala e al suo rettore,. Lo troviamo che ci aspetta sorridente davanti al cancello. Mentre ci riprendiamo dalle ore passate nel traffico che paralizza, in un’inimmaginabile morsa di metallo e inquinamento (a Delhi come in buona parte delle megalopoli indiane), Gonsalves, nato nel 1960 a Bombay, licenza alla Gregoriana e dottorato a Madras, ci introduce alla problematicità dell’India. Un paese dalle molte lingue e dalle molte religioni che il nazionalismo hindu cerca in parte di assimilare, in parte di emarginare. Le statistiche parlano di un 82% hindu, un 13% musulmano, un 2,3% cristiano, più altre esigue realtà, su una popolazione totale di 1,2 miliardi.

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L'ashram cristiano Shantivanam, ieri e oggi

L. Clemente
Shantivanam è un monastero hindu-camaldolese, un ashram cristiano, fondato nel 1950 nel Sud dell’India. Come ricordato qualche settimana fa al Pontificio istituto di studi arabi e d’islamistica (PISAI) di Roma in un incontro sull’avvicinamento cristiano-islamico, Shantivanam e particolarmente Henry Le Saux, uno dei due fondatori, sono considerati gli ispiratori del «Dialogo interreligioso monastico» e quindi del dialogo interreligioso in generale. L’ashram è stato un esempio profetico d’incontro fra monaci di diverse culture e si è visto che il massimo di comprensione interreligiosa verificatasi fino ad ora ha avuto luogo proprio fra esperienze contemplative – essendo la contemplazione una caratteristica monastica. E l’India, per la complessità e la profondità delle sue tradizioni, è il terreno per eccellenza del confronto religioso. Con tutte le sue problematicità.