Attualità, 2/2012, 15/01/2012, pag. 13
Benelux - Violenze su minori: ripartire dai frammenti. Interpretazioni dalle commissioni d'inchiesta
Più che per i numeri, l’emergere delle violenze sessuali su minori in contesti pastorali nei paesi del Benelux ha messo in luce alcuni tratti specifici: la frammentazione della Chiesa olandese; la crisi della cattolicità belga (cf. l’articolo qui a p. 9); la presenza delle violenze anche in un’area molto ristretta come il Lussemburgo (cf. il riquadro qui a p. 16). Tre casi molto diversi che confermano che le violenze sessuali in contesti ecclesiali non sono una prerogativa di talune zone geografiche e linguistiche, ma sono diffuse trasversalmente, ben oltre l’area anglosassone, così come esse non sono più frequenti in ambito ecclesiastico che in quello civile in generale. In particolare, la recente pubblicazione in Olanda del rapporto finale della Commissione d’inchiesta indipendente Deetman Sexual abuse of minors in the Roman Catholic Church (16 dicembre; cf. riquadro qui a p. 14) e in Belgio del documento dei vescovi e dei superiori maggiori (13 gennaio) Une souffrance cachée (entrambi saranno pubblicati in Regno-doc.) ha riproposto gli interrogativi di fondo su quanto è accaduto: un passaggio obbligato per ogni commissione d’inchiesta. Interpretare correttamente ciò che è avvenuto all’interno della Chiesa è infatti la condicio sine qua non per individuare percorsi di prevenzione adeguati.
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