Attualità, 14/2012, 15/07/2012, pag. 481
CEI - Opere sanitarie e sociali: multiformi e complesse. Una rete forte di servizi e addetti
Nelle scorse settimane sono stati diffusi i risultati della «Rilevazione dei servizi socioassistenziali e sanitari ecclesiali in Italia» promossa congiuntamente dalla Consulta ecclesiale nazionale degli organismi socio-assistenziali, dalla Caritas italiana e dall’Ufficio nazionale per la pastorale della sanità della Conferenza episcopale italiana. Ne è risultato il quadro «di una Chiesa viva, attenta alle persone più fragili e fattivamente presente accanto a coloro che soffrono», una Chiesa che attraverso tali opere ha sempre ma nifestato un «ruolo di testimonianza e di profezia» di cui oggi si avverte «una necessità anche maggiore, perché il prendersi cura di tante vite ferite rappresenta un formidabile annuncio di speranza ed è in se stesso una straordinaria risorsa sia per l’educazione alla fede sia per la convivenza civile» (dall’Introduzione di mons. M. Crociata, segretario generale della CEI). Dal volume a firma dei tre organismi promotori Opere per il bene comune (EDB, Bologna 2012), che presenta e analizza i risultati della rilevazione, riprendiamo in questo articolo il c. 3 di «lettura sociologica dei dati», a firma del prof. L. Diotallevi, e, nel riquadro alle pp. 482-483, alcuni brani del c. 1, in cui F. Soddu e A. Manto (direttori, rispettivamente, di Caritas italiana e dell’Ufficio CEI per la pastorale della sanità) ne delineano le «prospettive pastorali».
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