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Attualità
Attualità, 10/2012, 15/05/2012, pag. 315

Non solo per chi ha già la fede. Note sul progetto di pastorale giovanile dell'arcidiocesi di Milano

E. Castellucci

Un nuovo progetto organico e completo per la pastorale giovanile»: così il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, presenta i tre volumi pubblicati dal Centro ambrosiano nella Lettera riportata nelle pagine iniziali. In effetti la lettura dei tre testi offre un panorama davvero ampio, articolato e completo per la formazione e la pastorale dei giovani. Sarà sufficiente offrire qualche assaggio, per apprezzare la ricchezza di questi testi. La maggiore attenzione qui riservata al primo volume, che è anche il più corposo, è dovuta all’ovvio carattere fondativo della cristologia rispetto sia all’ecclesiologia sia alla pastorale.

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E. Castellucci
A quasi quarant’anni dalla prima edizione italiana (1974), che faceva seguito alla editio typica latina (1969), esce la seconda edizione del Rito delle esequie (cf. Regno-doc. 5,2012,157). Le vicende che hanno portato all’elaborazione di questa nuova versione sono piuttosto complesse e registrano anche qualche tensione tra la Conferenza episcopale italiana (CEI) e la Santa Sede (cf. M. BARBA, Nella speranza della beata risurrezione. La nuova edizione del Rito delle esequie per la Chiesa italiana, LEV 2012, 18-19). Quali sono le ragioni che hanno consigliato la revisione del testo precedente?
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Al termine «parrocchia», sia guardando alla Chiesa di oggi, sia ripercorrendone lo sviluppo storico, corrisponde una vastissima tipologia di comunità radunate attorno all’eucaristia. Ma si può richiamare la realtà delle «domus Ecclesiae» del II e III secolo, come fa il teologo Erio Castellucci (docente di ecclesiologia alla Facoltà teologica del l’Emilia Romagna) in questa relazione presentata alla LX Settimana di aggiornamento pastorale (cf. riquadro a p. 425), al fine non tanto di «vagheggiare una riedizione», quanto di «recuperarne al cuni aspetti, che possono dare vigore anche alle comunità eucaristiche di oggi, parrocchie singole o unite nella forma di unità e comunità pastorali». Tali aspetti sono: l’importanza del territorio, il valore della fraternità e della prossimità, il clima familiare e l’ap porto della sensibilità femminile, lo spazio da riservare ai carismi e ai ministeri, la modalità di esercizio del ministero di presidenza. «Nella convinzione che lo Spirito continua a suggerire alla Chiesa, anche in questi difficili tempi, dei cammini che non sono di semplice difesa o rimpianto, ma di rilancio e fiducia nel futuro».