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Attualità
Attualità, 22/2011, 15/12/2011, pag. 732

Italia - Arte sacra: pregare con l'arte nella città. La cattedrale restaurata di Reggio Emilia

A. Dall'Asta
Dopo il concilio Vaticano II il tema del rinnovamento liturgico delle chiese antiche è divenuto di scottante attualità. In nome di un pur necessario adeguamento alle esigenze della riforma liturgica, dagli anni Sessanta inizia un vero e proprio rimaneggiamento delle chiese antiche, provocando a volte la rimozione di elementi propri alla liturgia, sostituendoli con manufatti troppo spesso frutto di improvvisazione, per non dire di accattonaggio dipendente da una logica tristemente commerciale. Le chiese sono state ingombrate con una quantità impressionante di brutte sculture, pitture, vetrate... Sono modifiche drammatiche che continuano a violentare le chiese storiche, anche di straordinaria importanza artistica, distruggendo quell’armonia, che era alla base dell’ideazione di architetture straordinarie. Di fronte ai tanti esempi che dovrebbero essere elencati ci si chiede se, malgrado i ripetuti appelli di papa Paolo VI, di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, il dialogo tra arte e fede non sia stato davvero dimenticato.

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I gesuiti e l'arte: la gloria di Dio abita tra gli uomini

P.-H. Kolvenbach, A. Dall'Asta
C’è un sorgivo legame tra la Compagnia di Gesù e l’arte, tendente a negare che tra Parola e immagine via sia contrapposizione, e a ricercare una possibile integrazione e complementarietà. Fin da Ignazio di Loyola si può parlare di una riflessione sull’immagine e sulla sua valenza simbolica, sulla sua possibilità di interrogare la vita del credente, sulla sua capacità di porsi come luogo di «rivelazione» tra Dio e il fedele. La Compagnia ha aiutato certamente a portare a compimento anche mediante l’articolazione di un preciso programma iconografico – come accadde nel barocco – le diverse componenti teologiche, antropologiche e politiche di epoche diverse. Lo studio di p. Peter-Hans Kolvenbach, preposito generale della Compagnia di Gesù, ripercorre lo sviluppo del rapporto tra la Compagnia e l’arte. La riflessione si allarga con il testo di Piero Stefani anche al rapporto tra arte, scienza e fede, proprio a partire dal ruolo teologico e culturale svolto dai gesuiti. Ne è un esempio, attraverso l’elaborazione del concetto di «apparenza reale», lo sviluppo dell’adorazione eucaristica.