A
Attualità
Attualità, 16/2011, 15/09/2011, pag. 533

L'ombra delle realtà future. Lo sguardo di arte, teologia e filosofia verso l'inconoscibile

F. Rella
Platone parla di «un antico dissidio tra filosofia e poesia». Di fatto la contesa non era allora antica, in quanto era stata aperta dallo stesso Platone con la sua condanna dell’arte nei libri III, V e X de La Repubblica. Platone aveva alle spalle templi e statue e dipinti e Omero, e davanti a sé il grande pensiero tragico che aveva dominato il V secolo ed è contro questo che egli muove in primo luogo le sue accuse, poi anche contro le arti figurative, «imitazioni di secondo grado». La condanna investe il linguaggio e le forme con cui si parla del theos, del divino. Si attribuiscono infatti agli dèi sentimenti e comportamenti propri dell’umano consegnando ai fanciulli e poi ai cittadini un’immagine menzognera di ciò che è divino.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.