Attualità, 8/2010, 15/04/2010, pag. 240
Italia-Facoltà teologica di Milano: esteriorità di Dio. La fede nell'epoca della «perdita del mondo»
Cur non video presentem? Perché non ti vedo? Alla domanda di Anselmo d’Aosta sembra rispondere dopo molti secoli, in direzione ostinata e contraria, l’uomo folle di Nietzsche che al mercato va in cerca di Dio, di un Dio che si è come smarrito, o che si è forse impegnato, alla fine della modernità, a far perdere le tracce. I capitoli successivi del Proslogion, d’altro canto, fino all’intenso finale (quasi reazione ante litteram), invitano a restituire ai segni di questo mondo e all’intimità della coscienza la capacità di sentire, vedere, ascoltare, forse anche toccare, Colui che è presente. Il percorso del convegno annuale proposto il 23-24 febbraio dalla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale di Milano, «Esteriorità di Dio. La fede nell’epoca della “perdita del mondo”», è stato pensato in stretta continuità con quello dell’anno precedente («Il corpo del Logos. Pensiero estetico e teologia cristiana»; cf. Regno-att. 6,2009,152ss).
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