Attualità, 16/2010, 15/09/2010, pag. 505
Benedetto XVI in Gran Bretagna: la storia è di Dio. Ecumenismo, coscienza, relativismo, violenze
Se la riflessione su Dio, sulla religione e sulla virtù viene esclusa dalla vita pubblica, «abbiamo una visione monca dell’uomo e della società» (Holyroodhouse, incontro con le autorità). Per questo le istituzioni religiose, comprese quelle cattoliche, «devono essere libere di agire in accordo con i propri principi e le proprie specifiche convinzioni». La fede infatti non è «un fatto puramente privato e soggettivo», ma «la sorgente della nostra felicità ultima come individui» e «il fondamento di una società giusta e umana» (Westminster Hall, incontro con le autorità civili). Si può riassumere così il ragionamento che Benedetto XVI ha messo al centro della sua storica visita in Gran Bretagna (16-19.9.2010) e che ha fatto da filo conduttore dei suoi interventi nei vari appuntamenti sia a Edimburgo, Glasgow e Londra sia a Birmingham, dove il viaggio si è concluso con la cerimonia per la beatificazione del card. John Henry Newman.
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