Attualità, 12/2010, 15/06/2010, pag. 408
Armamenti nucleari - Chiese: Obiettivo zero
Nonostante le difficoltà e i tempi lunghi che occorre mettere in conto, il disarmo nucleare totale rimane per le Chiese l’obiettivo morale finale da perseguire, quale conseguenza di un ordine politico stabile e giusto in cui le nazioni non debbano più contare sugli armamenti nucleari per la loro sicurezza e quale punto fermo che rende attuabili le mediazioni via via possibili nel concreto frangente storico. La deterrenza non può essere vista come una soluzione stabile. Benedetto XVI ha ribadito questa convinzione il 5 maggio, in un breve appello al termine dell’udienza del mercoledì, affermando che la pace «riposa sulla fiducia e sul rispetto degli obblighi assunti, e non soltanto sull’equilibrio delle forze». Ha quindi incoraggiato «le iniziative che perseguono un progressivo disarmo e la creazione di zone libere dalle armi nucleari, nella prospettiva della loro completa eliminazione dal pianeta», e ha esortato tutti i partecipanti all’VIII Conferenza di esame del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari (New York, 3-28.5.2010) «a superare i condizionamenti della storia e a tessere pazientemente la trama politica ed economica della pace, per aiutare lo sviluppo umano integrale e le autentiche aspirazioni dei popoli».
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