Attualità, 8/2009, 15/04/2009, pag. 242
Brasile - Aborto: Il peccato e la scomunica
Il caso estremo dell’aborto di una bambina brasiliana di 9 anni (33 kg, 1,36 m di altezza), che, violentata dal convivente della madre, aveva concepito due gemelli, ha dato luogo a prese di posizione diverse nell’ambito delle istituzioni ecclesiali. L’aborto, che in Brasile è possibile solo in caso di violenza o di pericolo di vita per la donna, è stato praticato a Recife il 4 marzo. Il 5, in un’intervista concessa alla rete Globo, l’arcivescovo di Olinda e Recife mons. José Cardoso Sobrinho ha affermato che «la legge di Dio è più alta di qualsiasi legge umana». «Quando una norma promulgata da legislatori umani va contro la legge di Dio perde qualsiasi valore. Gli adulti che hanno approvato e che hanno praticato questo aborto sono incorsi nella scomunica». E al giornale Folha de Sâo Paulo: «Il fine non giustifica i mezzi. Il fine buono di salvare la vita della bambina non può giustificare la soppressione di altre due vite».
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