Attualità, 12/2009, 15/06/2009, pag. 431
In morte di Baget Bozzo. Elogio della contraddizione
Volevo bene a Gianni Baget Bozzo e anch’egli me ne voleva. Una volta ho polemizzato con lui in questa rubrica (Regno-att.18,2001,646ss; 20,2001,719s; e vedi la sua risposta in Regno-att. 22,2001,730s) e ora ne parlo in morte, lodandolo per i doni che da lui mi sono venuti – li dico alla fine – e ammirando la sua vocazione a contraddirsi che ha scandalizzato tanti. Essa era sorella della leggerezza, della passionalità e della vivezza d’anima che lo caratterizzavano. Penso che egli fosse guidato da un istinto orbitante che lo portava a cercare l’altra faccia di ogni realtà, come chi giri intorno al Colosseo facendo suoi tutti i punti di vista che viene sperimentando. Credo che abbia fatto questo sulla DC, sul Concilio, su Dossetti, sull’islam. Non sapevi mai dove l’avresti ritrovato, da un capodanno all’altro.
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