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Attualità
Attualità, 2/2008, 15/01/2008, pag. 60

Le originini ebraiche di Gesù: Il giudaismo nell'età del primo cristianesimo

S.C. Mimouni
I recenti studi biblici incentrati sulla prima venerazione di Gesù hanno prodotto risultati significativi non ancora adeguatamente valorizzati. La venerazione della divinità di Gesù non è il risultato di una progressiva paganizzazione di una forma ritenuta più pura di fede cristiana, ma un’esplosione immediata, ed è intesa fin da subito come una mutazione distinta in seno alla tradizione giudaica del secondo Tempio. Frutto di un intenso «micro-clima» diffusosi nei primi ambienti cristiani, la venerazione di Gesù ebbe conseguenze culturali e sociali di vasta portata sulle strutture civili, e non minori conseguenze sul pensiero teologico: riorientò la vita delle persone e sviluppò i simboli della fede. Il biblista Larry Hurtado, dopo la pubblicazione della sua opera principale (2003), torna a riflettere sulla centralità di Gesù nella Chiesa primitiva. Un ulteriore approfondimento ci proviene dalla distinta e autonoma riflessione di Simon Mimouni che argomenta, da una prospettiva giudaica, come il cristianesimo si sia sì sviluppato da entrambe le categorie del giudaismo – il giudaismo che si rifà all’Alleanza di Abramo (Paolo di Tarso), e quello che si richiama all’Alleanza di Mosè (Giacomo di Gerusalemme) – ma come sia soprattutto l’Alleanza di Abramo quella su cui si fonda il giudaismo cristiano, l’Israele spirituale.