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Attualità
Attualità, 6/2005, 15/03/2005, pag. 202

Fede e devozione. L'affectus e il transito

F.G. Brambilla
La prossima beatificazione (24 aprile 2005) del fondatore dei sacerdoti del Sacro Cuore, la famiglia religiosa a cui appartiene la nostra rivista, suggerisce una rinnovata lettura del carisma che, attraverso di lui, è giunto alla Chiesa. I tre saggi che compongono lo studio del mese, a firma di F.G. Brambilla, Y. Ledure e M. Neri, illustrano alcuni punti critici e prospettici della sua esperienza di fede. La devozione è un patrimonio da ricomprendere come ambito di passaggio dalla vita al sacro e dal sacro al santo. La biografia spirituale di Dehon conosce il passaggio dal cattolicesimo intransigente a quello democratico, ma anche la compresenza irrisolta tra figura spirituale devota e teologia della storia. La teologia del Sacro Cuore, dopo la stagione «oggettuale», si apre a una nuova comprensione nell’ambito della cristologia e della teologia fondamentale. Nella corporeità di Gesù e nel simbolo del cuore si attinge la sua coscienza di essere Figlio, aprendo un possibile vissuto di fede per il discepolo.

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Documenti, 2014-9

Come sogni la Chiesa di domani? Lettera pastorale

Mons. F.G. Brambilla, vescovo di Novara
«Anche per questa seconda lettera pastorale la nostra domanda di partenza è semplice e immediata: come sogni la Chiesa di domani?». A un anno dalla sua prima lettera, in occasione dell’Anno della fede (cf. Regno-doc. 3,2013,92ss), mons. Brambilla si rivolge ancora alla Chiesa di Novara per «delineare le linee di forza» di un nuovo slancio missionario, «che diventa ogni giorno più urgente». L’icona biblica fondativa (1Ts 1,1-10) suggerisce uno «stile ecclesiale di marca fortemente comunionale» e un’evangelizzazione capace di «assumere l’alfabeto della vita umana» per far risuonare «in essa la Parola cristiana». Attenzione antropologica che vede nei laici i «portatori di una competenza singolare» e, quindi, di una responsabilità specifica con cui la Chiesa deve «confrontarsi coraggiosamente». Nella terza e ultima parte, Brambilla indica le direttrici per la Chiesa di domani: il «volto missionario» della parrocchia – che deve «mutare forma storica», mantenendo gli «elementi fondamentali» –; il cambiamento, graduale ma deciso, del panorama dei «ministeri», che deve «accelerare l’ora dei laici»; la cura per le «nuove famiglie» (primi anni di matrimonio) e l’impegno rinnovato nella «pastorale giovanile».
Documenti, 2013-3

Come stai con la tua fede? Lettera pastorale per l’Anno della fede

F.G. Brambilla
«Il nostro punto di partenza è semplice e personale. Pone una domanda disarmante: Come stai con la tua fede?». Nella sua prima lettera astorale, presentata lo scorso 26 settembre e intitolata Come stai con la tua fede? Io credo in Te per noi, mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara, intende offrire uno sguardo d’insieme sulla nostra fede e sulla nostra speranza. «In un tempo di crisi, (...), lasciati soli nel nostro raggelante individualismo a salvare il mondo, abbiamo bisogno di un’iniezione di fiducia e di un nuovo slancio che renda la nostra vita “tonica” e vivificante». L’invito, rivolto ai credenti e alle comunità cristiane in occasione dell’Anno della fede, è di trovare il tempo e lo spazio per compiere un «esercizio di cristianesimo», una sorta di «check-up» della propria fede e della «qualità del proprio amare e del proprio sperare». La domanda sulla fede, infatti, è la domanda sulla qualità della nostra umanità, sulla forza della nostra speranza, «sull’entusiasmo con cui non dobbiamo rassegnarci alle “passioni tristi” del tempo presente».
Attualità, 2010-2

Da Tommaso al postconcilio: le due stagioni di Schillebeeckx. Come interpretare il Novecento

F.G. Brambilla
Conosciuto come il teologo olandese del Concilio e del postconcilio, Edward Schillebeeckx, cci ha lasciato dopo oltre 95 anni d’esistenza laboriosa. È stata una delle icone della teologia del Novecento. Chi si sofferma a considerare le date della biografia umana e intellettuale di Schillebeeckx resta colpito da una circostanza probabilmente fortuita, ma significativa. Il teologo domenicano nasce alla vigilia del primo conflitto mondiale (1914) e scrive la sua ultima opera nel 1989: Umanità, la storia di Dio (Queriniana, Brescia 1992). Dopo quell’anno la sua fatica conosce un lungo periodo di silenzio. Fino alla sua dipartita dal mondo prima di quest’ultimo Natale.