O. Roy
L’islam globalizzato, in particolare fuori dai territori di insediamento tradizionale, presenta caratteri conflittuali e secolarizzati. In esso si spezza il legame peculiare tra territorio, cultura e religiosità, che ne fa un’evidenza sociale condivisa, e si sviluppa un confronto con la modernità immediato e concomitante.
La globalizzazione, nell’analisi di Olivier Roy, produce la separazione tra religione e cultura, definisce la religione in base a criteri puramente interni, ma istituisce anche pratiche, comportamenti e forme di consumo difficilmente regolabili sul piano culturale e dell’ethos collettivo.
Per questo assistiamo a forme di «revivalismo» o di fondamentalismo dovute alla paradossale apologia della de-culturazione dell’islam stesso, che permette di pensare a una religione pura, indipendentemente da tutte le sue variazioni e influenze culturali. Esse hanno un effetto spesso dirompente, talora anche violento.
Accanto all’analisi di Roy sull’islam in Europa presentiamo anche una riflessione del sociologo Patrick Valdrini sui temi religione e laicità in Francia e alcune considerazioni generali sul ripro
Studio del mese, 15/04/2004, pag. 278