Leandro Rossi teologo dei poveri
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.
In un giorno pieno di luce dell’aprile 1956, Moshe Dayan, il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane noto per avere un occhio solo, guidò la macchina verso Sud fino a Nahal Oz, un kibbutz di recente fondazione vicino al confine con la Striscia di Gaza.
I silenzi da rompere, l’immaginazione da esercitare, il gioco da reimparare… sono le vie attraverso le quali «la conversazione porta alla conversione». Lo ha detto, utilizzando tutti gli splendidi colori della sua tavolozza di predicatore, fra Timothy Radcliffe, già maestro generale dei domenicani. Egli è stato incaricato da papa Francesco, in qualità di assistente spirituale, di tenere una serie di meditazioni tanto durante la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, in corso a Roma dal 4 al 29 ottobre, quanto nel corso del ritiro presinodale che ha riunito i partecipanti e le partecipanti al Sinodo a Sacrofano (Roma), dall’1 al 3 ottobre. Quella che qui pubblichiamo è la quarta delle sei meditazioni di Sacrofano; è stata pronunciata il 2 ottobre e ha per titolo «Conversazione sulla via di Emmaus». Lo stesso ruolo di assistente spirituale e lo stesso incarico relativo alle meditazioni è stato affidato da papa Francesco a madre Maria Grazia Angelini, benedettina, di cui pubblichiamo due delle meditazioni mattutine (dopo la preghiera delle lodi) a Sacrofano, quelle del 2 e del 3 ottobre, dedicate rispettivamente ai canti del Benedictus e del Magnificat: ogni giorno essi scandiscono «il ritmo del cammino della Chiesa» per una «narrazione diversa di fatiche, dolori, conflitti, scelte e speranze». Ci sia dato, dice madre Angelini, di non perdere mai il ritmo che queste preghiere imprimono «agl’incerti passi della vita, e del cammino sinodale di tutto il santo popolo di Dio».
«Faccio mie le parole di papa Francesco: “Sono certo che dopo più di 50 anni di matrimonio saprai raccogliere l’eredità di fede e di fortezza di Flavia, continuando a testimoniare, nel suo vivo ricordo, la bellezza del vincolo di amore che vi ha tenuto uniti, mano nella mano, fino all’ultima passeggiata insieme”». Con questo augurio il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, ha concluso il 16 giugno 2023 nella chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna l’omelia al funerale della prof. Flavia Franzoni, moglie dell’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea Romano Prodi, scomparsa per un malore mentre stava percorrendo con il marito e alcuni amici un tratto del Cammino di san Francesco tra Gubbio e Assisi. Due giorni prima, il 14 giugno, l’arcivescovo di Milano Mario Enrico Delpini aveva celebrato nel duomo di Milano le esequie del senatore ed ex premier Silvio Berlusconi, morto all’età di 86 anni: «È stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio».
Attualità
Documenti
Moralia
il Regno delle Donne
Newsletter
{{resultMessage}}
{{warningMessage}}
{{resultMessage}}